
Partenza: Macra Fraz. Camoglieres (992 m)
Quota massima: Crocetta Soprana (1416 m)
Dislivello: 300 m circa di via ferrata
Difficoltà: D
Note Tecniche: per affrontare la via ferrata è necessario munirsi di imbrago, kit da ferrata e casco. La ferrata di Camoglieres è una ferrata di tipo “francese”, piuttosto impegnativa, con tratti strapiombanti ed esposti e pertanto non va sottovalutato lo sforzo fisico necessario. Sono presenti diverse vie di fuga.
Curiosità: la ferrata di Camoglieres è stata inaugurata nel 2006. Il percorso si trova nella zona compresa tra Camoglieres e la Cima della Crocetta Soprana.
Accesso: dirigersi verso la Valle Maira. Superare i Comuni di Dronero, Cartignano e San Damiano Macra. Poco dopo la frazione Lottulo di San Damiano Macra si giunge ad un incrocio e si svolta a destra seguendo le indicazioni “Borg. Camoglieres – Via Ferrata”. Poco prima di entrare in Camoglieres, a sinistra si trova un apposito parcheggio. Dallo stesso, a piedi, si prosegue su strada asfaltata, verso la fine dell’abitato. Svoltare a destra per il sentiero in cui sono presenti segni gialli. Procedere fino all’attacco della ferrata.
Dove si trova la ferrata: cliccare qui
Indossato quindi l’imbrago ed il kit da ferrata, oltre ovviamente il casco, osserviamo il cartello che indica il percorso della via ferrata di Camoglieres.

Dal parcheggio, pieghiamo a sinistra e percorriamo tutta la borgata di Camoglieres. Al fondo della stessa, come da indicazioni, svoltiamo a destra.

Raggiunto un ulteriore bivio giriamo a sinistra sempre seguendo le indicazioni per la via ferrata.

Giunti presso la parete rocciosa, scopriamo che praticamente sulla destra sono presenti numerose vie di diverso grado appartenenti alla Falesia della Ferrata di Camoglieres.

Oggi però abbiamo deciso di provare la Ferrata di Camoglieres; pertanto, ci avviciniamo alla partenza della stessa.

Saliamo il primo tratto, e poi proseguiamo con un traverso a destra e successivamente sulla verticale con il primo tratto strapiombante e faticoso per le braccia.

Procedendo oltre, raggiungiamo la sommità della parete.

Ora un breve tratto di sentiero ci conduce alla seconda balza rocciosa. Qui è possibile scegliere se proseguire o avviarsi verso il “sentiero di fuga”.

Noi non abbandoniamo ed iniziamo a salire la parete seguendo la diagonale che descrivono le staffe, leggermente verso sinistra.

Aggiriamo lo spigolo, risaliamo ancora di alcuni metri fino a pervenire ad un gendarme roccioso. Lo risaliamo e poi affrontiamo ancora una parete verticale.

Terminata questa terza balza rocciosa, percorriamo un sentiero dal quale è possibile ammirare la borgata di Camoglieres. Una borgata con case in pietra ristrutturate, ben esposta al sole ed immersa nel verde dei boschi e dei prati.

Appare ben visibile anche il ponte sui cavi che dovremo affrontare di lì a poco.

Il sentiero ad uno tratto svolta a destra e scende. Raggiungiamo così un bivio che a destra conduce verso la via di fuga ed a sinistra in leggera salita ci porta all’inizio della quarta balza. Attacchiamo la parete verticale davanti a noi.

Perveniamo al tetto roccioso e svoltiamo a destra percorrendo lo spigolo.

Passiamo il traverso ed arriviamo ad uno sperone di roccia. Lo superiamo, poi scendiamo ed incontriamo un’ulteriore via di fuga che si può raggiungere svoltando a sinistra. Noi procediamo verso il ponte sui cavi.

Avanziamo una per volta sul ponte che risulta essere molto ballerino. Meglio non guardare in basso per evitare vertigini!!
Poco prima dell’uscita del ponte è appesa una campana, che scandisce ogni passo di chi osa attraversare il ponte stesso.

Oltre il ponte un incrocio sul sentiero permette di scegliere se percorre a destra il sentiero di ritorno ed evitare l’ultimo tratto della ferrata, oppure se procedere a sinistra verso la via ferrata o comunque il sentiero che porta direttamente alla cima
Procedendo avanti, incontriamo gli ultimi cartelli che ci indicano che a destra possiamo raggiungere direttamente la cima, mentre se svoltiamo a sinistra dovremo affrontare l’ultima balza della via ferrata. Ormai siamo giunti verso la fine e pertanto scegliamo questa seconda opzione.
Risaliamo la parete che si presenta ripida fin da subito. Poi affrontiamo uno dei tratti a mio avviso, più difficili della ferrata perché strapiombanti e che mettono a dura prova la poca energia rimasta nelle braccia.

Successivamente affrontiamo verso destra un lungo ed impegnativo traverso.
Riattacchiamo poi in verticale ed in forte esposizione la parete fino a quando perveniamo praticamente alla fine della ferrata.
Ora seguiamo il sentiero, attrezzato, che ci permette di raggiungere la croce posta in vetta alla Crocetta Soprana

La giornata è splendida e molto calda e possiamo vedere l’Oronaye, il Chersogno, la Marchisa ed il Pelvo d’Elva.
Un breve spuntino ed iniziamo la discesa lungo la via che ci condurrà direttamente alle nostre auto.
Arrivata alla borgata, non posso fare a meno, di apprezzare la ristrutturazione che è stata effettuata alle abitazioni della borgata di Camoglieres.
